Questa ricerca sulla realtà insediativa della Via Emilia, tra Piacenza e Bologna, ha come obiettivo la restituzione di una conoscenza del rapporto virtuoso tra architettura e infrastruttura quale presupposto di una progettazione capace di restituire un ruolo ordinatore, rappresentativo, e di conseguenza una qualità identitaria alla strada consolare e al territorio che attraversa. Il metodo di approccio rileva una fenomenologia della Via Emilia piena di contraddizioni, riguardo alle ragioni insediative della congestione del traffico, alla perdita di permeabilità percettiva di una campagna sempre più erosa dalla virulenza della conurbazione, alla banalizzazione e caricatura espressiva dell’architettura che la abita, sino al caso, ormai frequente, di interruzione fi sica e di tracciato, tra svincoli e tangenziali, a cui corrisponde un automatico azzeramento del suo valore simbolico. Il primo esito della ricerca mette a fuoco le criticità ma anche le prospettive per una diversa strategia di trasformazione della Via Emilia, primo ed autentico monumento regionale da cui deriva il sistema policentrico emiliano. The objective of this research into the settlement situation along the Via Emilia between Piacenza and Bologna, is to reinstate knowledge of the virtuous relationship between architecture and infrastructure as a presupposition of planning that can restore a representative ordering role, and consequently an identity-giving quality to the consular road and the territory it crosses. The method used highlights a phenomenology of the Via Emilia that is brimming with contradictions, as regards the settlement reasons for the traffic congestion, the loss of perceptive permeability of a countryside that is more and more eroded by the virulence of conurbation, the trivialisation and expressive nature of the architecture which dwells there, even to the extent, by now frequent, of a physical interruption of its trace, between junctions and ring-roads, corresponding to an automatic zeroing of its symbolic value. The first results of the research focus on the critical states but also the prospects for a different strategy to transform the Via Emilia, the first and wholly genuine regional monument which the polycentric Emilian system derives from.

La strada ritrovata. Problemi e prospettive dell'architettura della via Emilia / Quintelli, Carlo. - 1:(2005), pp. 1-95.

La strada ritrovata. Problemi e prospettive dell'architettura della via Emilia

QUINTELLI, Carlo
2005-01-01

Abstract

Questa ricerca sulla realtà insediativa della Via Emilia, tra Piacenza e Bologna, ha come obiettivo la restituzione di una conoscenza del rapporto virtuoso tra architettura e infrastruttura quale presupposto di una progettazione capace di restituire un ruolo ordinatore, rappresentativo, e di conseguenza una qualità identitaria alla strada consolare e al territorio che attraversa. Il metodo di approccio rileva una fenomenologia della Via Emilia piena di contraddizioni, riguardo alle ragioni insediative della congestione del traffico, alla perdita di permeabilità percettiva di una campagna sempre più erosa dalla virulenza della conurbazione, alla banalizzazione e caricatura espressiva dell’architettura che la abita, sino al caso, ormai frequente, di interruzione fi sica e di tracciato, tra svincoli e tangenziali, a cui corrisponde un automatico azzeramento del suo valore simbolico. Il primo esito della ricerca mette a fuoco le criticità ma anche le prospettive per una diversa strategia di trasformazione della Via Emilia, primo ed autentico monumento regionale da cui deriva il sistema policentrico emiliano. The objective of this research into the settlement situation along the Via Emilia between Piacenza and Bologna, is to reinstate knowledge of the virtuous relationship between architecture and infrastructure as a presupposition of planning that can restore a representative ordering role, and consequently an identity-giving quality to the consular road and the territory it crosses. The method used highlights a phenomenology of the Via Emilia that is brimming with contradictions, as regards the settlement reasons for the traffic congestion, the loss of perceptive permeability of a countryside that is more and more eroded by the virulence of conurbation, the trivialisation and expressive nature of the architecture which dwells there, even to the extent, by now frequent, of a physical interruption of its trace, between junctions and ring-roads, corresponding to an automatic zeroing of its symbolic value. The first results of the research focus on the critical states but also the prospects for a different strategy to transform the Via Emilia, the first and wholly genuine regional monument which the polycentric Emilian system derives from.
2005
9788889739044
La strada ritrovata. Problemi e prospettive dell'architettura della via Emilia / Quintelli, Carlo. - 1:(2005), pp. 1-95.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
SS9 copertina 2005 bassa.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Licenza: Creative commons
Dimensione 268.34 kB
Formato Adobe PDF
268.34 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Abstract La strada ritrovata ita-eng.pdf

non disponibili

Tipologia: Abstract
Licenza: Creative commons
Dimensione 73.41 kB
Formato Adobe PDF
73.41 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
SS9 ricerca 2005 Pagine iniziali.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Licenza: Creative commons
Dimensione 198.18 kB
Formato Adobe PDF
198.18 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
SS9 ricerca 2005 LRES pag.aff.pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: Creative commons
Dimensione 5.21 MB
Formato Adobe PDF
5.21 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/1504643
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact