La pubblicazione, dal 1980, de A Tragédia da Rua das Flores ha permesso al pubblico di avere accesso - anche se in edizioni che hanno suscitato polemiche per quanto riguarda la loro correttezza filologica - a un testo che, nonostante la sua evidente incompletezza, fornisce alcune interessanti riflessioni sul processo creativo messo in atto dallo scrittore portoghese. In particolare, la pubblicazione di questo testo mostra come l'autore - il romanziere realista Eça de Queirós - abbia recuperato alcuni degli elementi narrativi già utilizzati nel romanzo ripudiato nelle opere successive. La Tragédia da Rua das Flores era quindi un documento di lavoro, una bozza di un romanzo lasciato allo stato grezzo. Inoltre, Eça ha riutilizzato nomi, personaggi e situazioni del romanzo abbandonato in due opere: A Capital e Os Maias. Quest'ultimo romanzo ha ereditato dalla Tragédia il tema dell'incesto. Se è vero che A Tragédia da Rua das Flores presenta molte imperfezioni, tipiche di un'opera in corso di realizzazione, ci mostra comunque una storia ben costruita, una trama sviluppata, incentrata sulla relazione amorosa tra Genoveva e Vítor, tragicamente culminata nella scoperta del fatto che il ragazzo era il figlio di Genoveva, che perciò si suicidò disperatamente per porre fine a quell'amore maledetto. Os Maias - romanzo pubblicato dieci anni dopo la presunta data di preparazione del manoscritto abbandonato - presenta a sua volta un'altra relazione carnale illecita tra parenti di sangue, questa volta tra fratello e sorella, elaborandola in un romanzo completamente nuovo e diverso. Tuttavia, la trama fornisce, in entrambi i casi, un riconoscimento finale che determina, o almeno accelera il denouement della narrazione. L'identificazione finale, che conclude la trama, è accuratamente preparata dall'autore: anche se il lettore è ignaro della vera identità dei personaggi coinvolti, il riconoscimento è in qualche modo annunciato da una varietà di indizi, o insinuazioni, divulgati dall'autore per rendere la rivelazione convincente o almeno plausibile. Naturalmente, l'abilità dello scrittore ha fatto in modo che la dose e la natura di queste informazioni non svelassero in anticipo la sorpresa, anticipandola con un eccesso di segni. Eça de Queirós mostra in entrambi i testi che conosce perfettamente questa strategia narrativa.
«Le spie dell’agnizione in A Tragédia da Rua das Flores e Os Maias» / Martines, Enrico. - STAMPA. - (2002), pp. 69-80.
«Le spie dell’agnizione in A Tragédia da Rua das Flores e Os Maias»
MARTINES, Enrico
2002-01-01
Abstract
La pubblicazione, dal 1980, de A Tragédia da Rua das Flores ha permesso al pubblico di avere accesso - anche se in edizioni che hanno suscitato polemiche per quanto riguarda la loro correttezza filologica - a un testo che, nonostante la sua evidente incompletezza, fornisce alcune interessanti riflessioni sul processo creativo messo in atto dallo scrittore portoghese. In particolare, la pubblicazione di questo testo mostra come l'autore - il romanziere realista Eça de Queirós - abbia recuperato alcuni degli elementi narrativi già utilizzati nel romanzo ripudiato nelle opere successive. La Tragédia da Rua das Flores era quindi un documento di lavoro, una bozza di un romanzo lasciato allo stato grezzo. Inoltre, Eça ha riutilizzato nomi, personaggi e situazioni del romanzo abbandonato in due opere: A Capital e Os Maias. Quest'ultimo romanzo ha ereditato dalla Tragédia il tema dell'incesto. Se è vero che A Tragédia da Rua das Flores presenta molte imperfezioni, tipiche di un'opera in corso di realizzazione, ci mostra comunque una storia ben costruita, una trama sviluppata, incentrata sulla relazione amorosa tra Genoveva e Vítor, tragicamente culminata nella scoperta del fatto che il ragazzo era il figlio di Genoveva, che perciò si suicidò disperatamente per porre fine a quell'amore maledetto. Os Maias - romanzo pubblicato dieci anni dopo la presunta data di preparazione del manoscritto abbandonato - presenta a sua volta un'altra relazione carnale illecita tra parenti di sangue, questa volta tra fratello e sorella, elaborandola in un romanzo completamente nuovo e diverso. Tuttavia, la trama fornisce, in entrambi i casi, un riconoscimento finale che determina, o almeno accelera il denouement della narrazione. L'identificazione finale, che conclude la trama, è accuratamente preparata dall'autore: anche se il lettore è ignaro della vera identità dei personaggi coinvolti, il riconoscimento è in qualche modo annunciato da una varietà di indizi, o insinuazioni, divulgati dall'autore per rendere la rivelazione convincente o almeno plausibile. Naturalmente, l'abilità dello scrittore ha fatto in modo che la dose e la natura di queste informazioni non svelassero in anticipo la sorpresa, anticipandola con un eccesso di segni. Eça de Queirós mostra in entrambi i testi che conosce perfettamente questa strategia narrativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.