Il contributo intende offrire una prima ricostruzione della polemica secessionistica scatenata da Umberto Bossi e dalla sua Lega Nord, tra gli anni ‘90 del XX secolo e i primi anni del XXI secolo. L’accento è posto sull’uso della simbologia come strumento comunicativo, ponendo a confronto il sostanziale disinteresse dei partiti tradizionali e la ricerca, da parte della Lega, di modalità innovative di mobilitazione e trasmissione del messaggio. Il secessionismo contenne una forte contrapposizione tra i simboli della Lega e la bandiera nazionale italiana. Un primo momento culminante si ebbe nel 1995-1997, nel contesto politico seguito alla crisi di “Tangentopoli” e alla rottura politica tra Bossi e Berlusconi. Fu in quel periodo che si affacciarono alla ribalta sia il cosiddetto “sole delle Alpi”, sia l’uso politico dello sport, specie del ciclismo. Il contributo dà spazio alle idee di Gilberto Oneto, ricercatore di simbologie funzionali al leghismo. La parte finale del saggio rimanda alle prime reazioni della classe politica e di parte della società italiana, considerando l’operato del presidente della repubblica Ciampi e del suo successore Napolitano. Si ricordano gli sforzi per rilanciare l’uso del Tricolore anche al di fuori degli stadi calcistici e per diffondere la conoscenza dell’inno nazionale, favorito pure dall’interpretazione di Roberto Benigni al festival di Sanremo del 2011, in coincidenza con le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.

La contestazione leghista e la riscoperta del Tricolore (1990-2011) / Vecchio, Giorgio. - In: ITALIA CONTEMPORANEA. - ISSN 0392-1077. - 289:(2019), pp. 235-261.

La contestazione leghista e la riscoperta del Tricolore (1990-2011)

Giorgio Vecchio
2019-01-01

Abstract

Il contributo intende offrire una prima ricostruzione della polemica secessionistica scatenata da Umberto Bossi e dalla sua Lega Nord, tra gli anni ‘90 del XX secolo e i primi anni del XXI secolo. L’accento è posto sull’uso della simbologia come strumento comunicativo, ponendo a confronto il sostanziale disinteresse dei partiti tradizionali e la ricerca, da parte della Lega, di modalità innovative di mobilitazione e trasmissione del messaggio. Il secessionismo contenne una forte contrapposizione tra i simboli della Lega e la bandiera nazionale italiana. Un primo momento culminante si ebbe nel 1995-1997, nel contesto politico seguito alla crisi di “Tangentopoli” e alla rottura politica tra Bossi e Berlusconi. Fu in quel periodo che si affacciarono alla ribalta sia il cosiddetto “sole delle Alpi”, sia l’uso politico dello sport, specie del ciclismo. Il contributo dà spazio alle idee di Gilberto Oneto, ricercatore di simbologie funzionali al leghismo. La parte finale del saggio rimanda alle prime reazioni della classe politica e di parte della società italiana, considerando l’operato del presidente della repubblica Ciampi e del suo successore Napolitano. Si ricordano gli sforzi per rilanciare l’uso del Tricolore anche al di fuori degli stadi calcistici e per diffondere la conoscenza dell’inno nazionale, favorito pure dall’interpretazione di Roberto Benigni al festival di Sanremo del 2011, in coincidenza con le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.
2019
La contestazione leghista e la riscoperta del Tricolore (1990-2011) / Vecchio, Giorgio. - In: ITALIA CONTEMPORANEA. - ISSN 0392-1077. - 289:(2019), pp. 235-261.
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