Il paesaggio idealizzato e il suo contrario, quello disforico, entrano a pieno diritto nell’intricato rapporto tra displacement e sintomo che, secondo il modello interpretativo suggerito da Jerome McGann, contraddistingue una parte significativa della poesia romantica in lingua inglese. In particolare, il topos del locus amoenus nella poesia dell’età romantica costituisce un crogiuolo in cui passato (letterario) e contemporaneità (storica) si fondono e in cui l’identità dell’io poetico viene a delinearsi e a fissarsi. Nella produzione poetica fra Sette e Ottocento si rileva, in effetti, una grande varietà di rielaborazioni di questo topos che sarebbe riduttivo esaminare in base a un modello storico-letterario in cui le Lyrical Ballads raccolgono ed esauriscono il ‘romanticismo’ o addirittura l’età romantica. Per rendere conto di questa varietà, compierne una perlustrazione minima ed esaminarne alcuni campioni indicativi, questo saggio prende ad esempio la produzione dell’anno 1819 – uno degli snodi significativi della tarda età romantica, punto di incontro e scontro di varie tensioni culturali e soprattutto storico-politiche, racchiuse nel locus horribilis evocato da Percy Shelley in "England in 1819". A tale scopo, il saggio prende in esame "The Story of Rimini", lunga narrazione in versi ad opera di Leigh Hunt, la cui seconda edizione esce nel 1819, assieme ad altre opere significative pubblicate nello stesso anno, tra cui "Ode to Psyche" di John Keats, "The Abencerrage" di Felicia Hemans e il primo canto del "Don Juan" di Byron.

“’Places of nestling green, for poets made’: il locus amoenus nella poesia inglese dell’anno 1819” / Saglia, D.. - STAMPA. - (2018), pp. 121-143.

“’Places of nestling green, for poets made’: il locus amoenus nella poesia inglese dell’anno 1819”

saglia, d.
2018-01-01

Abstract

Il paesaggio idealizzato e il suo contrario, quello disforico, entrano a pieno diritto nell’intricato rapporto tra displacement e sintomo che, secondo il modello interpretativo suggerito da Jerome McGann, contraddistingue una parte significativa della poesia romantica in lingua inglese. In particolare, il topos del locus amoenus nella poesia dell’età romantica costituisce un crogiuolo in cui passato (letterario) e contemporaneità (storica) si fondono e in cui l’identità dell’io poetico viene a delinearsi e a fissarsi. Nella produzione poetica fra Sette e Ottocento si rileva, in effetti, una grande varietà di rielaborazioni di questo topos che sarebbe riduttivo esaminare in base a un modello storico-letterario in cui le Lyrical Ballads raccolgono ed esauriscono il ‘romanticismo’ o addirittura l’età romantica. Per rendere conto di questa varietà, compierne una perlustrazione minima ed esaminarne alcuni campioni indicativi, questo saggio prende ad esempio la produzione dell’anno 1819 – uno degli snodi significativi della tarda età romantica, punto di incontro e scontro di varie tensioni culturali e soprattutto storico-politiche, racchiuse nel locus horribilis evocato da Percy Shelley in "England in 1819". A tale scopo, il saggio prende in esame "The Story of Rimini", lunga narrazione in versi ad opera di Leigh Hunt, la cui seconda edizione esce nel 1819, assieme ad altre opere significative pubblicate nello stesso anno, tra cui "Ode to Psyche" di John Keats, "The Abencerrage" di Felicia Hemans e il primo canto del "Don Juan" di Byron.
2018
9788869955297
“’Places of nestling green, for poets made’: il locus amoenus nella poesia inglese dell’anno 1819” / Saglia, D.. - STAMPA. - (2018), pp. 121-143.
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