In a globalized society everything happens instantaneously. The social, economic, and architectural influences of ideas cross different geographical areas. The challenge is to find tools, and especially to develop study pathways, which can absorb the wealth of new cultural influences, without losing the social and spatial identity of the urban fabric which has characterized the Italian landscape for centuries. Social, urban and architectural sciences can today capture and highlight particular situations of change and new patterns of social and economic relationships in order to inform planning proposals. But the question is whether geography can also provide support in the appropriate design of new urban and regional environments. As well as the need for technological innovation, the problem particularly concerns the idea of a city based on civitas, a social and cultural concept which has historically been a key feature of Italian and European cities. Even research on sustainable cities has failed to offer adequate solutions. Simply maintaining tradition and urban identity is equivalent to "mummification" of an area as a visual illusion, while underlying social relations and fabric may be continuously modifying social reality. A selective fusion, on the other hand, can introduce elements that can modify the contemporary value of a society while taking into account the historical legacy of place.

In una società globalizzata tutto avviene istantaneamente. Le contaminazioni economiche, sociali, architettoniche, delle idee, attraversano i diversi spazi geografici. La sfida è quella di trovare strumenti e, soprattutto, sviluppare percorsi di studio che permettano di assorbire la ricchezza dei sempre nuovi influssi culturali, senza perdere l’identità sociale e territoriale del tessuto urbano italiano che, per secoli, ne hanno caratterizzato il paesaggio. Mentre le scienze sociali e quelle urbanistiche e architettoniche hanno saputo cogliere ed evidenziare particolari situazioni di cambiamento e nuovi modelli di rapporti sociali ed economici, che hanno consentito di sviluppare proposte pianificatorie e di programmazione, c’è da chiedersi se, allo stesso modo, la geografia sia stata di supporto concreto per una idonea progettazione di nuovi ambienti urbani e territoriali. Le stesse ricerche sulla città sostenibile non riescono a fornire adeguate soluzioni al problema, che non è solo legato all’esigenza d’innovazione tecnologica, ma soprattutto ad un’idea di città che pone alla propria base una peculiare concezione sociale e culturale (civitas), già nel passato caratteristica fondamentale offerta dalle città italiane ed europee in genere. Tuttavia mantenere la tradizione e l’identità urbana tout court equivale a “mummificare”, in un’illusoria scenografia, uno spazio territoriale, mentre il tessuto sociale e le relazioni ne modificano continuamente la reale portata e le specifiche caratteristiche sociali. La contaminazione selettiva è, al contrario, capace di introdurre nell’ambiente sociale e, conseguentemente nella struttura spaziale, elementi di novità capaci di modificare il valore contemporaneo di quella società senza dimenticare, ovviamente, l’eredità storica dei territori. Il contributo intende proporre alcune riflessioni su questi temi, anche con riferimento a risultati di ricerche già avviate in diverse realtà urbane italiane ed internazionali.

L'identità urbana perduta: tradizione e contaminazione per un nuovo senso del luogo / Miani, Franca. - STAMPA. - Vol. I:(2014), pp. 505-514.

L'identità urbana perduta: tradizione e contaminazione per un nuovo senso del luogo.

MIANI, Franca
2014-01-01

Abstract

In a globalized society everything happens instantaneously. The social, economic, and architectural influences of ideas cross different geographical areas. The challenge is to find tools, and especially to develop study pathways, which can absorb the wealth of new cultural influences, without losing the social and spatial identity of the urban fabric which has characterized the Italian landscape for centuries. Social, urban and architectural sciences can today capture and highlight particular situations of change and new patterns of social and economic relationships in order to inform planning proposals. But the question is whether geography can also provide support in the appropriate design of new urban and regional environments. As well as the need for technological innovation, the problem particularly concerns the idea of a city based on civitas, a social and cultural concept which has historically been a key feature of Italian and European cities. Even research on sustainable cities has failed to offer adequate solutions. Simply maintaining tradition and urban identity is equivalent to "mummification" of an area as a visual illusion, while underlying social relations and fabric may be continuously modifying social reality. A selective fusion, on the other hand, can introduce elements that can modify the contemporary value of a society while taking into account the historical legacy of place.
2014
9788857528175
In una società globalizzata tutto avviene istantaneamente. Le contaminazioni economiche, sociali, architettoniche, delle idee, attraversano i diversi spazi geografici. La sfida è quella di trovare strumenti e, soprattutto, sviluppare percorsi di studio che permettano di assorbire la ricchezza dei sempre nuovi influssi culturali, senza perdere l’identità sociale e territoriale del tessuto urbano italiano che, per secoli, ne hanno caratterizzato il paesaggio. Mentre le scienze sociali e quelle urbanistiche e architettoniche hanno saputo cogliere ed evidenziare particolari situazioni di cambiamento e nuovi modelli di rapporti sociali ed economici, che hanno consentito di sviluppare proposte pianificatorie e di programmazione, c’è da chiedersi se, allo stesso modo, la geografia sia stata di supporto concreto per una idonea progettazione di nuovi ambienti urbani e territoriali. Le stesse ricerche sulla città sostenibile non riescono a fornire adeguate soluzioni al problema, che non è solo legato all’esigenza d’innovazione tecnologica, ma soprattutto ad un’idea di città che pone alla propria base una peculiare concezione sociale e culturale (civitas), già nel passato caratteristica fondamentale offerta dalle città italiane ed europee in genere. Tuttavia mantenere la tradizione e l’identità urbana tout court equivale a “mummificare”, in un’illusoria scenografia, uno spazio territoriale, mentre il tessuto sociale e le relazioni ne modificano continuamente la reale portata e le specifiche caratteristiche sociali. La contaminazione selettiva è, al contrario, capace di introdurre nell’ambiente sociale e, conseguentemente nella struttura spaziale, elementi di novità capaci di modificare il valore contemporaneo di quella società senza dimenticare, ovviamente, l’eredità storica dei territori. Il contributo intende proporre alcune riflessioni su questi temi, anche con riferimento a risultati di ricerche già avviate in diverse realtà urbane italiane ed internazionali.
L'identità urbana perduta: tradizione e contaminazione per un nuovo senso del luogo / Miani, Franca. - STAMPA. - Vol. I:(2014), pp. 505-514.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/2814246
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