Il tema della conoscenza confusa e distinta ci fornisce un’ottica particolare per precisare il modo in cui, secondo Tommaso, procede la nostra conoscenza nel caso delle cose dell’esperienza comune e nel caso di Dio. Tommaso tratta tutti e due i casi allo stesso modo, ritenendo che la nostra conoscenza proceda sempre da ciò che è confuso a ciò che è distinto. Lo schema costituisce un’interpretazione del celebre principio metodologico definito da Aristotele all’inizio della "Fisica". Nel caso della spiegazione della conoscenza di Dio, Tommaso d’Aquino fa interagire questo schema con il modello di scienza che Aristotele aveva elaborato negli "Analitici Secondi". Nel caso in questione, Tommaso fa notare come sapere che una cosa esiste sia preliminare rispetto a sapere che cosa quella cosa è; ma non possiamo sapere che una cosa esiste se prima non sappiamo, in qualche modo, che cosa quella cosa è. La preconoscenza definizionale del soggetto di cui si dimostra l’esistenza può essere distinta o confusa, reale o nominale, ma sempre positiva nel caso delle cose; è invece solo negativa nel caso di Dio.

Tommaso d'Aquino su conoscenza confusa e conoscenza distinta / Amerini, Fabrizio. - STAMPA. - 159:(2016), pp. 63-79.

Tommaso d'Aquino su conoscenza confusa e conoscenza distinta

AMERINI, Fabrizio
2016-01-01

Abstract

Il tema della conoscenza confusa e distinta ci fornisce un’ottica particolare per precisare il modo in cui, secondo Tommaso, procede la nostra conoscenza nel caso delle cose dell’esperienza comune e nel caso di Dio. Tommaso tratta tutti e due i casi allo stesso modo, ritenendo che la nostra conoscenza proceda sempre da ciò che è confuso a ciò che è distinto. Lo schema costituisce un’interpretazione del celebre principio metodologico definito da Aristotele all’inizio della "Fisica". Nel caso della spiegazione della conoscenza di Dio, Tommaso d’Aquino fa interagire questo schema con il modello di scienza che Aristotele aveva elaborato negli "Analitici Secondi". Nel caso in questione, Tommaso fa notare come sapere che una cosa esiste sia preliminare rispetto a sapere che cosa quella cosa è; ma non possiamo sapere che una cosa esiste se prima non sappiamo, in qualche modo, che cosa quella cosa è. La preconoscenza definizionale del soggetto di cui si dimostra l’esistenza può essere distinta o confusa, reale o nominale, ma sempre positiva nel caso delle cose; è invece solo negativa nel caso di Dio.
2016
978-8846744579
Tommaso d'Aquino su conoscenza confusa e conoscenza distinta / Amerini, Fabrizio. - STAMPA. - 159:(2016), pp. 63-79.
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