Introduzione In Emilia Romagna, l’analisi dei regimi di ricovero, neurologici, cardiologici ed ortopedici in codice 56 (banca dati SDO, 2010), ha mostrato consistenti disomogeneità di offerta e consumo di servizi riabilitativi. Quanto rilevato evidenzia una mancanza di appropriatezza nell’offerta riabilitativa intensiva e mette in luce i limiti dell’attuale sistema di classificazione delle attività di riabilitazione ospedaliera della RER. Lo studio intende migliorare l'appropriatezza di erogazione dei servizi nei reparti di riabilitazione intensiva in Emilia Romagna, introducendo uno strumento di valutazione della complessità clinica: la Rehabilitation Complexity Scale (RCS). Ad oggi una versione validata in lingua italiana della scala non è disponibile. Scopo del presente lavoro è introdurre una versione della RCS, tradotta, adattata alla cultura italiana e preliminarmente analizzata in termini di affidabilità interna, che, in seguito a successivo processo di validazione, potrà essere a disposizione dei reparti di riabilitazione intensiva della RER. Materiali e Metodi La traduzione e l’adattamento trans-culturale sono stati eseguiti secondo le linee guida internazionali che prevedono un percorso di traduzione in lingua italiana, back-translation nella lingua originale (inglese) e formulazione della versione preliminare per opera di un comitato d’esperti. Per verificare se la scala in lingua italiana fosse idonea a valutare la complessità clinica, è stata sottoposta a 15 esperti fisiatri per una preliminare valutazione mediante processo di “face validity”. Quindi, per verificarne l’affidabilità è stata somministrata ad un campione preliminare di 39 pazienti. La riproducibilità della RCS è stata indagata somministrandola una seconda volta (metodo test-retest), a distanza di una settimana a 34 pazieti. Risultati Il contributo più significativo alla formulazione della versione italiana della scala è stato dato dal comitato di esperti che ha confrontato e discusso tutte le versioni prodotte nella fase di traduzione e ritraduzione della scala ne ha creata una, quanto più possibile conforme alla versione originale, ma adeguata al sistema sanitario-riabilitativo italiano. Nessun problema rilevante riguardo il contenuto ed il linguaggio della RCS è stato evidenziato dai medici fisiatri. L’alfa di Cronbach come misuratore di affidabilità interna è risultato 0.714. Il coefficiente di correlazione di Pearson, per la ripetibilità della scala è risultato r 0.963. Questi dati preliminari, mostrano che la versione italiana della RCS sembrerebbe essere uno strumento affidabile per la valutazione della complessità clinica nei pazienti ricoverati in regime di riabilitazione intensiva della RER. Conclusioni Lo studio ha messo a disposizione della comunità medico-scientifica la versione preliminare di uno strumento di misurazione della complessità clinica: la RCS in lingua italiana. Affinché la scala possa essere impiegata nei reparti di riabilitazione della RER, al fine di garantire l’identificazione dei percorsi di cura riabilitativi più appropriati nei pazienti neurologici, cardiologici, e ortopedici in cod.56, lo studio prevede l’ integrazione del campione rappresentativo di pazienti intensivi e la completa validazione statistica dello strumento. L’applicazione sistematica della scala nei reparti di medicina riabilitativa della RER, potrebbe ridurre le disomogeneità di ricovero, in precedenza osservate, e favorire un’erogazione più appropriata dei servizi riabilitativi intensivi. Questo potrebbe avere conseguenze anche verso la stima delle risorse socio-assistenziali necessarie e influenzare i costi di gestione e impiego di strutture/risorse regionali.

PROGETTO REHABILITATION COMPLEXITY SCALE (RCS) IN EMILIA ROMAGNA: DATI PRELIMINARI / Brianti, Rodolfo; Lombardi, Francesco; Roda', Francesca; Corradini, Elisa; Agosti, Maurizio; Maini, M.. - (2013). (Intervento presentato al convegno SIMFER 41° Congresso Nazionale. La ricerca in Medicina Riabiliativa: per una scienza del recupero tenutosi a Roma nel 13-16 ottobre 2013).

PROGETTO REHABILITATION COMPLEXITY SCALE (RCS) IN EMILIA ROMAGNA: DATI PRELIMINARI

BRIANTI, RODOLFO;LOMBARDI, Francesco;RODA', Francesca;CORRADINI, Elisa;AGOSTI, Maurizio;
2013-01-01

Abstract

Introduzione In Emilia Romagna, l’analisi dei regimi di ricovero, neurologici, cardiologici ed ortopedici in codice 56 (banca dati SDO, 2010), ha mostrato consistenti disomogeneità di offerta e consumo di servizi riabilitativi. Quanto rilevato evidenzia una mancanza di appropriatezza nell’offerta riabilitativa intensiva e mette in luce i limiti dell’attuale sistema di classificazione delle attività di riabilitazione ospedaliera della RER. Lo studio intende migliorare l'appropriatezza di erogazione dei servizi nei reparti di riabilitazione intensiva in Emilia Romagna, introducendo uno strumento di valutazione della complessità clinica: la Rehabilitation Complexity Scale (RCS). Ad oggi una versione validata in lingua italiana della scala non è disponibile. Scopo del presente lavoro è introdurre una versione della RCS, tradotta, adattata alla cultura italiana e preliminarmente analizzata in termini di affidabilità interna, che, in seguito a successivo processo di validazione, potrà essere a disposizione dei reparti di riabilitazione intensiva della RER. Materiali e Metodi La traduzione e l’adattamento trans-culturale sono stati eseguiti secondo le linee guida internazionali che prevedono un percorso di traduzione in lingua italiana, back-translation nella lingua originale (inglese) e formulazione della versione preliminare per opera di un comitato d’esperti. Per verificare se la scala in lingua italiana fosse idonea a valutare la complessità clinica, è stata sottoposta a 15 esperti fisiatri per una preliminare valutazione mediante processo di “face validity”. Quindi, per verificarne l’affidabilità è stata somministrata ad un campione preliminare di 39 pazienti. La riproducibilità della RCS è stata indagata somministrandola una seconda volta (metodo test-retest), a distanza di una settimana a 34 pazieti. Risultati Il contributo più significativo alla formulazione della versione italiana della scala è stato dato dal comitato di esperti che ha confrontato e discusso tutte le versioni prodotte nella fase di traduzione e ritraduzione della scala ne ha creata una, quanto più possibile conforme alla versione originale, ma adeguata al sistema sanitario-riabilitativo italiano. Nessun problema rilevante riguardo il contenuto ed il linguaggio della RCS è stato evidenziato dai medici fisiatri. L’alfa di Cronbach come misuratore di affidabilità interna è risultato 0.714. Il coefficiente di correlazione di Pearson, per la ripetibilità della scala è risultato r 0.963. Questi dati preliminari, mostrano che la versione italiana della RCS sembrerebbe essere uno strumento affidabile per la valutazione della complessità clinica nei pazienti ricoverati in regime di riabilitazione intensiva della RER. Conclusioni Lo studio ha messo a disposizione della comunità medico-scientifica la versione preliminare di uno strumento di misurazione della complessità clinica: la RCS in lingua italiana. Affinché la scala possa essere impiegata nei reparti di riabilitazione della RER, al fine di garantire l’identificazione dei percorsi di cura riabilitativi più appropriati nei pazienti neurologici, cardiologici, e ortopedici in cod.56, lo studio prevede l’ integrazione del campione rappresentativo di pazienti intensivi e la completa validazione statistica dello strumento. L’applicazione sistematica della scala nei reparti di medicina riabilitativa della RER, potrebbe ridurre le disomogeneità di ricovero, in precedenza osservate, e favorire un’erogazione più appropriata dei servizi riabilitativi intensivi. Questo potrebbe avere conseguenze anche verso la stima delle risorse socio-assistenziali necessarie e influenzare i costi di gestione e impiego di strutture/risorse regionali.
2013
PROGETTO REHABILITATION COMPLEXITY SCALE (RCS) IN EMILIA ROMAGNA: DATI PRELIMINARI / Brianti, Rodolfo; Lombardi, Francesco; Roda', Francesca; Corradini, Elisa; Agosti, Maurizio; Maini, M.. - (2013). (Intervento presentato al convegno SIMFER 41° Congresso Nazionale. La ricerca in Medicina Riabiliativa: per una scienza del recupero tenutosi a Roma nel 13-16 ottobre 2013).
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