Dopo l’unità d’Italia, il teatro musicale è protagonista di un progetto d’identità culturale della nuova nazione che diffonde l’opera lirica in strati sociali via via più ampi. La capillare diffusione dei maggior titoli operistici anche in ambienti nei quali la frequentazione diretta del teatro era sporadica o affatto inesistente, fu garantita dalle riduzioni teatrali ma soprattutto dalla narrativa. Diverse case editrici pubblicarono versioni romanzate delle opere più celebri, e alcune sembrano essersi davvero specializzate in questo genere letterario. Lo studio di questa letteratura ci consente di indagare un percorso a ritroso rispetto a quello cui siamo abituati: non l’adattamento di una fonte letteraria in libretto d’opera, ma viceversa lo spacchettamento di un’opera in un prodotto letterario. Ci consente così di comprendere cosa fosse ritenuto significativo in un’opera lirica, e dunque dovesse essere registrato nella sua divulgazione. Sotto questo aspetto, Aida è uno dei titoli più utili perché è una delle rare opere priva di una diretta fonte letteraria o drammatica da cui i divulgatori avrebbero potuto prendere spunto. Con circa dieci titoli, è inoltre tra quelle più utilizzate negli ultimi decenni dell’Ottocento.

“Canto l’opra e l’amor d’Aida bella”. Il racconto d’“Aida” nell’Italia ottocentesca / Russo, Paolo. - (2015), pp. 107-126. (Intervento presentato al convegno Fuori dal teatro. Modi e percorsi della divulgazione di Verdi tenutosi a Parma nel 10-11 dicembre 2013).

“Canto l’opra e l’amor d’Aida bella”. Il racconto d’“Aida” nell’Italia ottocentesca

RUSSO, Paolo
2015-01-01

Abstract

Dopo l’unità d’Italia, il teatro musicale è protagonista di un progetto d’identità culturale della nuova nazione che diffonde l’opera lirica in strati sociali via via più ampi. La capillare diffusione dei maggior titoli operistici anche in ambienti nei quali la frequentazione diretta del teatro era sporadica o affatto inesistente, fu garantita dalle riduzioni teatrali ma soprattutto dalla narrativa. Diverse case editrici pubblicarono versioni romanzate delle opere più celebri, e alcune sembrano essersi davvero specializzate in questo genere letterario. Lo studio di questa letteratura ci consente di indagare un percorso a ritroso rispetto a quello cui siamo abituati: non l’adattamento di una fonte letteraria in libretto d’opera, ma viceversa lo spacchettamento di un’opera in un prodotto letterario. Ci consente così di comprendere cosa fosse ritenuto significativo in un’opera lirica, e dunque dovesse essere registrato nella sua divulgazione. Sotto questo aspetto, Aida è uno dei titoli più utili perché è una delle rare opere priva di una diretta fonte letteraria o drammatica da cui i divulgatori avrebbero potuto prendere spunto. Con circa dieci titoli, è inoltre tra quelle più utilizzate negli ultimi decenni dell’Ottocento.
2015
978-88-317-2188-2
“Canto l’opra e l’amor d’Aida bella”. Il racconto d’“Aida” nell’Italia ottocentesca / Russo, Paolo. - (2015), pp. 107-126. (Intervento presentato al convegno Fuori dal teatro. Modi e percorsi della divulgazione di Verdi tenutosi a Parma nel 10-11 dicembre 2013).
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