«C’è stato un periodo irripetibile in cui da Piacenza a Rimini una moltitudine di cristiani ha costruito il modello emiliano. Naturalmente non sapevano neppure che cosa fosse, il modello poi divenuto così celebre». Così scriveva un autorevole politologo, il compianto Edmondo Berselli, nel suo saggio Quel gran pezzo dell’Emilia (Mondadori 2014). Alle dinamiche dell’economia reale si accompagnò ‐ sempre in quell’epoca ‐ un notevole sforzo di interpretazione, che possiamo collocare nell’arco temporale compreso fra i celebri lavori di due dei fondatori della Scuola italiana di Economia industriale: Romano Prodi (Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l’industria della ceramica per l’edilizia, 1966) e Sebastiano Brusco (The Emilian model: productive decentralisation and social integration, 1982). Dagli anni in cui il «Modello» prendeva forma a oggi molte cose sono cambiate: pensiamo all’introduzione dell’euro e alla fine dell’epoca delle svalutazioni competitive; all’emergere dei «Paesi BRIC»; alle nuove vie, quindi, percorse dalla globalizzazione dei mercati ma anche alle sue nuove forme. Poteva, dunque, un sistema economico regionale contraddistinto, ancor oggi in Europa, da una forte base manifatturiera e una spiccata vocazione all’export, restare immune dai cambiamenti indotti dalla nuova geografia economica internazionale? Al principio del XXI secolo, il tempo è sembrato propizio per riflettere intorno a questi cambiamenti, capaci di configurare una vera e propria «metamorfosi». Dopo la sezione monografica pubblicata sulla rivista “L’Industria” (N° 4/2011) – curata sempre da F. Mosconi - questo volume rappresenta il secondo pilastro del vasto progetto di ricerca sul “Modello emiliano” che cambia, condotto nell’ultimo quadriennio presso la Cattedra Jean Monnet in Economia e Politica Industriale dell’Università di Parma. Il volume si apre con questa ampia Introduzione del curatore (“Bologna e le altre: una comunità in trasformazione”), cui fanno seguito quindici saggi, scritti da ventisei autori, articolati in tre parti: (I) “Nessuno è un’isola: tendenze globali, effetti locali”; (II) “Trasformazione o declino di un modello: Alcuni fatti stilizzati”; (III) “L’Italia dei distretti industriali: il caso dell’Emilia-Romagna”.

La metamorfosi del "Modello emiliano". L’Emilia-Romagna e i distretti industriali che cambiano / Mosconi, Franco. - (2012), pp. 1-334.

La metamorfosi del "Modello emiliano". L’Emilia-Romagna e i distretti industriali che cambiano

MOSCONI, Franco
2012-01-01

Abstract

«C’è stato un periodo irripetibile in cui da Piacenza a Rimini una moltitudine di cristiani ha costruito il modello emiliano. Naturalmente non sapevano neppure che cosa fosse, il modello poi divenuto così celebre». Così scriveva un autorevole politologo, il compianto Edmondo Berselli, nel suo saggio Quel gran pezzo dell’Emilia (Mondadori 2014). Alle dinamiche dell’economia reale si accompagnò ‐ sempre in quell’epoca ‐ un notevole sforzo di interpretazione, che possiamo collocare nell’arco temporale compreso fra i celebri lavori di due dei fondatori della Scuola italiana di Economia industriale: Romano Prodi (Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l’industria della ceramica per l’edilizia, 1966) e Sebastiano Brusco (The Emilian model: productive decentralisation and social integration, 1982). Dagli anni in cui il «Modello» prendeva forma a oggi molte cose sono cambiate: pensiamo all’introduzione dell’euro e alla fine dell’epoca delle svalutazioni competitive; all’emergere dei «Paesi BRIC»; alle nuove vie, quindi, percorse dalla globalizzazione dei mercati ma anche alle sue nuove forme. Poteva, dunque, un sistema economico regionale contraddistinto, ancor oggi in Europa, da una forte base manifatturiera e una spiccata vocazione all’export, restare immune dai cambiamenti indotti dalla nuova geografia economica internazionale? Al principio del XXI secolo, il tempo è sembrato propizio per riflettere intorno a questi cambiamenti, capaci di configurare una vera e propria «metamorfosi». Dopo la sezione monografica pubblicata sulla rivista “L’Industria” (N° 4/2011) – curata sempre da F. Mosconi - questo volume rappresenta il secondo pilastro del vasto progetto di ricerca sul “Modello emiliano” che cambia, condotto nell’ultimo quadriennio presso la Cattedra Jean Monnet in Economia e Politica Industriale dell’Università di Parma. Il volume si apre con questa ampia Introduzione del curatore (“Bologna e le altre: una comunità in trasformazione”), cui fanno seguito quindici saggi, scritti da ventisei autori, articolati in tre parti: (I) “Nessuno è un’isola: tendenze globali, effetti locali”; (II) “Trasformazione o declino di un modello: Alcuni fatti stilizzati”; (III) “L’Italia dei distretti industriali: il caso dell’Emilia-Romagna”.
2012
9788815238559
La metamorfosi del "Modello emiliano". L’Emilia-Romagna e i distretti industriali che cambiano / Mosconi, Franco. - (2012), pp. 1-334.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/2440146
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