È possibile ripensare alla storia dell’industria italiana attribuendo ai distretti industriali un ruolo decisivo? È possibile affermare che lo sviluppo italiano non è altro che il risultato di numerosi «sviluppi locali», con svolgimenti temporali, modelli organizzativi, specializzazioni produttive e paradigmi tecnologici differenti? Se sì, che ruolo hanno avuto in questi processi le istituzioni intermedie (le amministrazioni pubbliche, le associazioni tra imprenditori, le strutture educative, gli istituti di credito)? Sono le domande alle quali cerca di rispondere questo lavoro, attraverso una cronologia dello sviluppo industriale italiano che va dall’Unità fino all’ingresso dell’Italia nell’euro e che si avvale della ricostruzione storica di nove casi di sviluppo distrettuale (dal distretto tessile di Prato al distretto dei coltelli di Maniago, dai distretti calzaturieri del Fermano al distretto ceramico di Sassuolo… al distretto del legno di Viadana). L’analisi dei distretti industriali fornisce il materiale per un’interpretazione nuova dell’intero processo d'industrializzazione italiano, che valorizza l’importanza della collaborazione fra attori istituzionali nell’avvio del processo di sviluppo così come nel modo di affrontare il cambiamento. Nei molteplici punti di svolta che i diversi distretti hanno affrontato nel corso del tempo, la ricerca mostra come il riconoscersi in un sistema di valori abbia permesso agli attori istituzionali di governare il cambiamento accantonando (almeno momentaneamente) le differenze di tipo politico e anche socio-economico.

Tessuti compatti. Distretti e istituzioni intermedie nello sviluppo italiano / G., Becattini; Sforzi, Fabio. - (2007).

Tessuti compatti. Distretti e istituzioni intermedie nello sviluppo italiano

SFORZI, Fabio
2007-01-01

Abstract

È possibile ripensare alla storia dell’industria italiana attribuendo ai distretti industriali un ruolo decisivo? È possibile affermare che lo sviluppo italiano non è altro che il risultato di numerosi «sviluppi locali», con svolgimenti temporali, modelli organizzativi, specializzazioni produttive e paradigmi tecnologici differenti? Se sì, che ruolo hanno avuto in questi processi le istituzioni intermedie (le amministrazioni pubbliche, le associazioni tra imprenditori, le strutture educative, gli istituti di credito)? Sono le domande alle quali cerca di rispondere questo lavoro, attraverso una cronologia dello sviluppo industriale italiano che va dall’Unità fino all’ingresso dell’Italia nell’euro e che si avvale della ricostruzione storica di nove casi di sviluppo distrettuale (dal distretto tessile di Prato al distretto dei coltelli di Maniago, dai distretti calzaturieri del Fermano al distretto ceramico di Sassuolo… al distretto del legno di Viadana). L’analisi dei distretti industriali fornisce il materiale per un’interpretazione nuova dell’intero processo d'industrializzazione italiano, che valorizza l’importanza della collaborazione fra attori istituzionali nell’avvio del processo di sviluppo così come nel modo di affrontare il cambiamento. Nei molteplici punti di svolta che i diversi distretti hanno affrontato nel corso del tempo, la ricerca mostra come il riconoscersi in un sistema di valori abbia permesso agli attori istituzionali di governare il cambiamento accantonando (almeno momentaneamente) le differenze di tipo politico e anche socio-economico.
2007
Tessuti compatti. Distretti e istituzioni intermedie nello sviluppo italiano / G., Becattini; Sforzi, Fabio. - (2007).
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