PATTO DI NON CONCORRENZA NEL CONTRATTO DI AGENZIA E IUS SUPERVENIENS

L’articolo si propone di approfondire il tema dell’incidenza dello ius superveniens sui rapporti giuridici suscettibili di esecuzione continuata o soggetti ad esecuzione differita. La riflessione trae spunto dall’introduzione, nel nostro ordinamento, del 2^ comma dell’art. 1751 bis c.c., volto a disciplinare il patto di non concorrenza post contrattuale nell’ambito del contratto di agenzia, da parte dell’art. 23, comma 1, della legge 20 dicembre 2000, n. 422, in attuazione dell’art. 20 della Direttiva 86/653/CE. L’Autore, dopo aver ricostruito i diversi modi attraverso cui può avere attuazione la regola di non retroattività della legge, perviene alla conclusione che la nuova norma non sia applicabile ai patti di non concorrenza stipulati anteriormente alla sua entrata in vigore, ancorché ancora non eseguiti, sulla base del rilievo che la norma medesima non si limita ad incidere pro futuro sulla relazione contrattuale, ma riscrive ex post la fonte di essa, introducendo imperativamente nell’accordo nuovi elementi originari. La norma stessa, quindi, dovrebbe per questa ragione considerarsi “realmente retroattiva”. L’Autore, peraltro, nel considerare come possibile un’applicazione della regola di retroattività che contempli in ogni caso la permanente incidenza dello ius superveniens su tutti i rapporti pendenti, giunge all’alternativa conclusione secondo la quale, se la nuova norma si applicasse anche ai patti stipulati anteriormente, essa determinerebbe la sostanziale impossibilità giuridica di eseguire il patto come ab origine configurato, lasciando in sostanza alle parti, o la facoltà di rettificare il patto medesimo, così di renderlo conforme al nuove precetto sopravvenuto, o di recedere da esso.