Autodeterminazione della donna e autonomia decisionale del medico

L’Autore ha inteso sottoporre a valutazione critica il rapporto, talvolta conflittuale, fra il rispetto del principio di autonomia del cittadino ed il principio di autonomia decisionale del medico. Con la fine del rapporto professionale di tipo “paternalistico” sono scomparsi i tradizionali parametri di valutazione della liceità della condotta medica; i trattamenti sanitari possono quindi diventare il frutto di una mediazione fra richieste del paziente ed offerta del medico. Il medico però, indipendentemente dalla nuova posizione “paritaria” nei confronti del paziente, è vincolato al rispetto di norme deontologiche che gli impongono in via prioritaria il rispetto della vita e della salute umana nonché dei principi etici della professione medica e non dovrebbe quindi, al solo fine di assecondare le richieste del paziente recedere da obblighi che gli sono propri quali quelli derivati dal rispetto del principio di beneficialità.