Il saggio mette in luce i rapporti tra il cardinale Giovanni Morone e il papa Pio IV (1560-1565), entrambi milanesi, per ricostruire una breve stagione nella storia della Chiesa di disponibilità alla mediazione vissuta agli inizi degli anni ’60. Il saggio si sofferma sulla politica europea di Pio IV (nella quale Morone fu coinvolto come grande diplomatico e presidente del concilio di Trento) che prevedeva la concessione del calice ai laici e del matrimonio dei preti alla Germania. Le concessioni di Pio IV, oggetto di una vera e propria rimozione storiografica da parte degli storici successivi (tra i quali Hubert Jedin), dovevano porre le premesse per un’alleanza con la corte imperiale in funzione antispagnola ma si scontrarono con la durissima opposizione di Filippo II e della sua diplomazia, dei gesuiti e del Sant’Ufficio pronti a equiparare la violazione dei riti e della disciplina ecclesiastica all’eresia. In questo modo le concessioni rischiavano di ritorcersi non solo contro il Morone incaricato dal papa di condurre le trattative con l’imperatore, ma contro lo stesso pontefice, delegittimandolo. The article is focused on the relationship between cardinal Giovanni Morone and pope Pio IV (1560-1565) and on a short period in the history of the church in the early sixties of the Sixteenth century when a compromising politics was promoted by the pope and a small group of cardinals. Pius IV was inclined to determine or to modify the rites (i.e. the concession of the communion sub utraque specie and the marriage of priests) according to the requests of secular rulers. Nevertheless, the catholic party was far from being united: the compromising politics of the pope was in fact strongly fought by the Roman Inquisition as well as by the king of Spain. The intolerant party inside the catholic Church participated in the debate on the ecclesiastical discipline and rites and challenged the right of the pope to intervene. Pius IV’s death and the strengthening of the confessionalization process of the Reformation and the Counter-Reformation definitively put an end to the issue. Proposing to examine a neglected European debate regarding the ecclesiastical discipline and rites, the article aims to suggest a new approach to the historiographical discussion on religious (in)tolerance.

Morone e Pio IV / Bonora, Elena. - (2010), pp. 21-52.

Morone e Pio IV

BONORA, Elena
2010-01-01

Abstract

Il saggio mette in luce i rapporti tra il cardinale Giovanni Morone e il papa Pio IV (1560-1565), entrambi milanesi, per ricostruire una breve stagione nella storia della Chiesa di disponibilità alla mediazione vissuta agli inizi degli anni ’60. Il saggio si sofferma sulla politica europea di Pio IV (nella quale Morone fu coinvolto come grande diplomatico e presidente del concilio di Trento) che prevedeva la concessione del calice ai laici e del matrimonio dei preti alla Germania. Le concessioni di Pio IV, oggetto di una vera e propria rimozione storiografica da parte degli storici successivi (tra i quali Hubert Jedin), dovevano porre le premesse per un’alleanza con la corte imperiale in funzione antispagnola ma si scontrarono con la durissima opposizione di Filippo II e della sua diplomazia, dei gesuiti e del Sant’Ufficio pronti a equiparare la violazione dei riti e della disciplina ecclesiastica all’eresia. In questo modo le concessioni rischiavano di ritorcersi non solo contro il Morone incaricato dal papa di condurre le trattative con l’imperatore, ma contro lo stesso pontefice, delegittimandolo. The article is focused on the relationship between cardinal Giovanni Morone and pope Pio IV (1560-1565) and on a short period in the history of the church in the early sixties of the Sixteenth century when a compromising politics was promoted by the pope and a small group of cardinals. Pius IV was inclined to determine or to modify the rites (i.e. the concession of the communion sub utraque specie and the marriage of priests) according to the requests of secular rulers. Nevertheless, the catholic party was far from being united: the compromising politics of the pope was in fact strongly fought by the Roman Inquisition as well as by the king of Spain. The intolerant party inside the catholic Church participated in the debate on the ecclesiastical discipline and rites and challenged the right of the pope to intervene. Pius IV’s death and the strengthening of the confessionalization process of the Reformation and the Counter-Reformation definitively put an end to the issue. Proposing to examine a neglected European debate regarding the ecclesiastical discipline and rites, the article aims to suggest a new approach to the historiographical discussion on religious (in)tolerance.
2010
9788815138118
Morone e Pio IV / Bonora, Elena. - (2010), pp. 21-52.
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