La valutazione dello stato cardiaco nei pazienti vasculopatici appare d’obbligo per conoscere l’interessamento cardiaco in corso di tali patologie, specialmente se diventano ineludibili interventi chirurgici correttivi. In passato la valutazione del rischio operatorio cardiaco si basava sulla stabilità clinica del paziente relativo alla malattia ischemica o alla funzione ventricolare o a patologie aritmiche. Da qualche anno sono disponibili le linee guida che nel rischio operatorio utilizzano in pazienti selezionati test strumentali più approfonditi come ad esempio l’ecostress o simili anche in assenza di instabilità clinica. Abbiamo voluto confrontare le complicanze operatorie e perioperatorie più importanti di tipo cardiovascolare di 2 ampi gruppi di vasculopatici operati con 2 diversi tipi di valutazione cardiaca perioperatoria: l’una improntata sulla stabilità clinica (gruppo 1) e l’altra (gruppo 2) secondo le recenti linee guida internazionali. Con il criterio della stabilità clinica nella valutazione del rischio operatorio dal 1995 al 1998 sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per riparazione di aneurisma dell’aorta addominale (AAA) 143 pazienti di età media di 71±6 e 119 pazienti di età media di 72±7 per disostruzione carotidea (SC). Utilizzando i criteri del rischio operatorio delle linee guida internazionali dal 2000 al 2005, sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per riparazione di aneurisma dell’aorta addominale 243 pazienti, età media 68±9 e 478 pazienti di età media 73±6 per disostruzione carotidea. La mortalità non è risultata significativamente diversa sia riguardo ai pazienti con AAA del gruppo 1 (3.5%) che del gruppo 2 (2%) che nei pazienti con stenosi carotidea del gruppo 1 (0%) che del gruppo 2 (1.5%). Complicanze infartuali (IMA) sono risultate presenti nel 4.9% di entrambi i gruppi con AAA, nel 1.7% dei pazienti con stenosi carotidea del gruppo 1 e nel 1.3% del gruppo 2. La % di stroke ed altri accidenti vascolari cerebrali sono risultati moderatamente più significativi nel gruppo 1 (AAA 6.3% SC 9.2%) vs gruppo 2 (0.4 AAA e 2.9% SC rispettivamente) p <0.01. Insufficienza renale acuta è risultata presente nel 14% dei pazienti con AAA del gruppo 1 vs 4.9% degli AAA del 2 gruppo p <0.01. Complicanze polmonari (polmoniti, versamenti, insufficienze respiratorie) sono risultate più frequenti nel gruppo 1 (negli AAA 9.8%) riguardo al gruppo 2 (AAA 2.5%) p <0.01. Mentre sul piano degli exitus e degli IMA non si sono riscontrate differenze significative fra i 2 gruppi di valutazione preoperatoria del rischio cardiovascolare (stabilità clinica e linee guida internazionali) riguardo alle complicanze cerebrali, polmonari e renali l’adeguarsi alle linee guida internazionali nella valutazione del rischio operatorio appare ridurre in modo significativo le complicanze.

COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI OPERATORIE IN VASCULOPATICI OPERATI: CONFRONTO TRA DUE DIVERSE MODALITA' DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE PREOPERATORIO / Bolognesi, R; Ballini, R; Tecchio, Tiziano; Azzarone, Matteo; Biasi, L; Bolognesi, Mg; Manca, F; Manca, C.. - In: GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA. - ISSN 1827-6806. - 7:(2006), pp. 188S-188S. (Intervento presentato al convegno 67^ CONGR NAZ SOC IT CARDIOLOGIA).

COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI OPERATORIE IN VASCULOPATICI OPERATI: CONFRONTO TRA DUE DIVERSE MODALITA' DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE PREOPERATORIO

BOLOGNESI R;TECCHIO, Tiziano;AZZARONE, Matteo;MANCA C.
2006-01-01

Abstract

La valutazione dello stato cardiaco nei pazienti vasculopatici appare d’obbligo per conoscere l’interessamento cardiaco in corso di tali patologie, specialmente se diventano ineludibili interventi chirurgici correttivi. In passato la valutazione del rischio operatorio cardiaco si basava sulla stabilità clinica del paziente relativo alla malattia ischemica o alla funzione ventricolare o a patologie aritmiche. Da qualche anno sono disponibili le linee guida che nel rischio operatorio utilizzano in pazienti selezionati test strumentali più approfonditi come ad esempio l’ecostress o simili anche in assenza di instabilità clinica. Abbiamo voluto confrontare le complicanze operatorie e perioperatorie più importanti di tipo cardiovascolare di 2 ampi gruppi di vasculopatici operati con 2 diversi tipi di valutazione cardiaca perioperatoria: l’una improntata sulla stabilità clinica (gruppo 1) e l’altra (gruppo 2) secondo le recenti linee guida internazionali. Con il criterio della stabilità clinica nella valutazione del rischio operatorio dal 1995 al 1998 sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per riparazione di aneurisma dell’aorta addominale (AAA) 143 pazienti di età media di 71±6 e 119 pazienti di età media di 72±7 per disostruzione carotidea (SC). Utilizzando i criteri del rischio operatorio delle linee guida internazionali dal 2000 al 2005, sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per riparazione di aneurisma dell’aorta addominale 243 pazienti, età media 68±9 e 478 pazienti di età media 73±6 per disostruzione carotidea. La mortalità non è risultata significativamente diversa sia riguardo ai pazienti con AAA del gruppo 1 (3.5%) che del gruppo 2 (2%) che nei pazienti con stenosi carotidea del gruppo 1 (0%) che del gruppo 2 (1.5%). Complicanze infartuali (IMA) sono risultate presenti nel 4.9% di entrambi i gruppi con AAA, nel 1.7% dei pazienti con stenosi carotidea del gruppo 1 e nel 1.3% del gruppo 2. La % di stroke ed altri accidenti vascolari cerebrali sono risultati moderatamente più significativi nel gruppo 1 (AAA 6.3% SC 9.2%) vs gruppo 2 (0.4 AAA e 2.9% SC rispettivamente) p <0.01. Insufficienza renale acuta è risultata presente nel 14% dei pazienti con AAA del gruppo 1 vs 4.9% degli AAA del 2 gruppo p <0.01. Complicanze polmonari (polmoniti, versamenti, insufficienze respiratorie) sono risultate più frequenti nel gruppo 1 (negli AAA 9.8%) riguardo al gruppo 2 (AAA 2.5%) p <0.01. Mentre sul piano degli exitus e degli IMA non si sono riscontrate differenze significative fra i 2 gruppi di valutazione preoperatoria del rischio cardiovascolare (stabilità clinica e linee guida internazionali) riguardo alle complicanze cerebrali, polmonari e renali l’adeguarsi alle linee guida internazionali nella valutazione del rischio operatorio appare ridurre in modo significativo le complicanze.
2006
COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI OPERATORIE IN VASCULOPATICI OPERATI: CONFRONTO TRA DUE DIVERSE MODALITA' DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE PREOPERATORIO / Bolognesi, R; Ballini, R; Tecchio, Tiziano; Azzarone, Matteo; Biasi, L; Bolognesi, Mg; Manca, F; Manca, C.. - In: GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA. - ISSN 1827-6806. - 7:(2006), pp. 188S-188S. (Intervento presentato al convegno 67^ CONGR NAZ SOC IT CARDIOLOGIA).
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