Il libro ricostruisce il profilo intellettuale di uno dei più operosi scrittori e stampatori del nostro Cinquecento, Francesco Sansovino, figlio dello scultore Iacopo: la sua formazione nella Venezia dell'Aretino e di Tiziano, amici intimi del padre; la svolta risolutiva dei primi anni 50, quando egli rinunziò a fare l'avvocato; il suo inserimento nell'industria libraria veneziana prima come collaboratore in altre tipografie, poi come stampatore in proprio. Nella seconda parte del lavoro, acquisita ormai la salda appartenenza di Francesco alla società letteraria veneziana, si è cercato di mettere a fuoco che cosa abbia significato, nelle nuove condizioni, progettare un libro: di seguire cioè le strategie dello scrittore legato all'industria libraria. In questa prospettiva, nella vasta e varia produzione sansoviniana, si sono privilegiati tre filoni tematici: le pubblicazioni sui turchi, il trattato sul segretario, le due opere su Venezia. Le prime disegnano un arco cronologico che va dal 1560 alla battaglia di Lepanto e rimandano a uno stile di lavoro nel quale i tratti caratteristici del produrre per il mercato vengono in qualche modo esasperati: ci si sforza di rispondere a una domanda sempre più larga e incalzante di informazioni su avvenimenti reali, ma anche di diversificare il proprio prodotto rispetto a una ormai consistente mole di scritti sull'argomento, di ritagliarsi uno spazio attraverso precise e coerenti scelte editoriali. In modo meno immediato, anche il trattato sul segretario rappresenta la risposta a una domanda, quella di una società alla quale non bastano più i modelli di comportamento delineati all'inizio del secolo dal Castiglione: il segretario, al quale questo manuale è idealmente dedicato, non costituisce solo una figura professionale emergente nel quadro delle trasformazioni politiche e istituzionali della seconda metà del secolo, ma è simbolo di un pubblico di scriventi non più circoscritto al mondo della corte e non più schematicamente distribuibile tra dotti e indotti, che sfoglia le lettere di cui è corredato il trattato con esigenze differenti rispetto a quelle che avevano fatto circolare le raccolte epistolari umanistiche. La lunga stesura del trattato su Venezia ci pone invece di fronte a un intellettuale ormai profondamente radicato nel contesto politico e culturale dello stato in cui vive e lavora, e che in questa, come mai in alcuna delle sue precedenti imprese letterario-editoriali, deve tener conto delle ragioni del potere. Il percorso esistenziale del Sansovino, assai meno drammatico e tormentato di quello di altri uomini di lettere della sua età, dal Brucioli al Franco, ma attento alle esigenze di un pubblico e di un mercato più estesi e diversi, è parso così offrire una testimonianza indicativa della storia culturale del pieno e tardo Cinquecento.

Ricerche su Francesco Sansovino imprenditore librario e letterato / Bonora, Elena. - (1994), pp. 1-241.

Ricerche su Francesco Sansovino imprenditore librario e letterato

BONORA, Elena
1994-01-01

Abstract

Il libro ricostruisce il profilo intellettuale di uno dei più operosi scrittori e stampatori del nostro Cinquecento, Francesco Sansovino, figlio dello scultore Iacopo: la sua formazione nella Venezia dell'Aretino e di Tiziano, amici intimi del padre; la svolta risolutiva dei primi anni 50, quando egli rinunziò a fare l'avvocato; il suo inserimento nell'industria libraria veneziana prima come collaboratore in altre tipografie, poi come stampatore in proprio. Nella seconda parte del lavoro, acquisita ormai la salda appartenenza di Francesco alla società letteraria veneziana, si è cercato di mettere a fuoco che cosa abbia significato, nelle nuove condizioni, progettare un libro: di seguire cioè le strategie dello scrittore legato all'industria libraria. In questa prospettiva, nella vasta e varia produzione sansoviniana, si sono privilegiati tre filoni tematici: le pubblicazioni sui turchi, il trattato sul segretario, le due opere su Venezia. Le prime disegnano un arco cronologico che va dal 1560 alla battaglia di Lepanto e rimandano a uno stile di lavoro nel quale i tratti caratteristici del produrre per il mercato vengono in qualche modo esasperati: ci si sforza di rispondere a una domanda sempre più larga e incalzante di informazioni su avvenimenti reali, ma anche di diversificare il proprio prodotto rispetto a una ormai consistente mole di scritti sull'argomento, di ritagliarsi uno spazio attraverso precise e coerenti scelte editoriali. In modo meno immediato, anche il trattato sul segretario rappresenta la risposta a una domanda, quella di una società alla quale non bastano più i modelli di comportamento delineati all'inizio del secolo dal Castiglione: il segretario, al quale questo manuale è idealmente dedicato, non costituisce solo una figura professionale emergente nel quadro delle trasformazioni politiche e istituzionali della seconda metà del secolo, ma è simbolo di un pubblico di scriventi non più circoscritto al mondo della corte e non più schematicamente distribuibile tra dotti e indotti, che sfoglia le lettere di cui è corredato il trattato con esigenze differenti rispetto a quelle che avevano fatto circolare le raccolte epistolari umanistiche. La lunga stesura del trattato su Venezia ci pone invece di fronte a un intellettuale ormai profondamente radicato nel contesto politico e culturale dello stato in cui vive e lavora, e che in questa, come mai in alcuna delle sue precedenti imprese letterario-editoriali, deve tener conto delle ragioni del potere. Il percorso esistenziale del Sansovino, assai meno drammatico e tormentato di quello di altri uomini di lettere della sua età, dal Brucioli al Franco, ma attento alle esigenze di un pubblico e di un mercato più estesi e diversi, è parso così offrire una testimonianza indicativa della storia culturale del pieno e tardo Cinquecento.
1994
9788886166126
Ricerche su Francesco Sansovino imprenditore librario e letterato / Bonora, Elena. - (1994), pp. 1-241.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/1502974
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