Il pensiero politico e religioso di S. Ambrogio nella "Lettera a Vigilio"

Si tratta della Lettera che il vescovo di Milano, in qualità di metropolita, invia in risposta ad una precedente missiva che il neo eletto vescovo di Trento, Vigilio, gli aveva mandato per comunicargli la sua avvenuta consacrazione, chiedendogli consigli utili alla pastorale. Ambrogio richiama al neo confratello l’obbligo che, specialmente un vescovo deve non solo predicare, ma soprattutto mettere in pratica, che è quello della “carità”, intesa però, non come semplice offerta del sovrappiù ai fratelli bisognosi, ma come esercizio dell’accoglienza nei confronti degli stranieri, che in parecchi, passavano da Trento, anche se di fede differente o atei. Inoltre il metropolita invita a stroncare il prestito ad interesse, a qualsiasi scopo concesso ed effettuato. La luce della fede cristiana, inoltre, impone dolcezza nella pratica dell’amore del prossimo, inteso come specchio dell’amore verso dio.